Retta di carico
La retta di carico è un concetto introdotto nell'elettronica di base.
E' un grafico usato per determinare il "punto di lavoro" di un componente elettronico, tipicamente un diodo o un transistor, per il quale non si possiede la formula matematica, o è troppo complessa da gestire.
Si parte da un circuito con generatore e resistore al quale è collegato il componente da studiare; vedi figura seguente.
Per tracciare la retta di carico bisogna individuare 2 punti sugli assi del piano (V,I)
Nel circuito di sopra i due punti si ricavano sulle intercette dei due assi (I e V) e hanno coordinate: (0,VDD/R) sulle ordinate e (VDD,0) sulle ascisse. Questi due punti corrispondono ai valori di tensione-corrente che il bipolo generatore+resistore assume nelle due condizioni: 1) a vuoto, cioè senza carico o carico ∞ 2) in cortocircuito (carico nullo)
Osservazione importante: la retta di carico dipende solo da generatore+resistore.
Come si può vedere dalla figura, se disegniamo la caratteristica del componente (in questo caso un diodo) collegato al "generatore + resistore" si ottiene un punto di intersezione, comune alle due curve che prende il nome di "punto di lavoro"; abbiamo determinato il valore della tensione e della corrente di quel componente.
Definizione: la retta di carico è la caratteristica del bipolo "generatore+resistore"
Esercizio: disegnare la retta di carico supponendo Vγ =0.7V, R=1kΩ e VDD=5V, poi =10V, poi =15V, poi =3V, poi = 0,5V
Esercizio: disegnare la retta di carico supponendo Vγ =0.7V, VDD=5V e R=1kΩ, poi =1kΩ, poi =10kΩ, poi =100kΩ, poi =100Ω, poi =10Ω
Per sua natura la retta di carico non si limita al primo quadrante del piano cartesiano, ma dovrebbe proseguire.